Un incontro importante si è tenuto lunedì 24 maggio 2021 nella Sala Settembrini del Convitto Nazionale Statale "Giordano Bruno" di Maddaloni.
In collaborazione con la Polizia ferroviaria si è tenuta l’iniziativa detta “Train to be… cool”, volta a sensibilizzare, attraverso progetti scolastici ed esperimenti auditivi, visivi e logici, una maggiore attenzione negli atteggiamenti nelle ferrovie e nei passaggi a livello. All’inizio e al termine gli studenti hanno sostenuto un test che ha cercato di attestare il livello di sensibilizzazione ottenuto. Durante l’incontro si è parlato dei più svariati fenomeni insieme a due esponenti del corpo della polizia ferroviaria, dalle distrazioni come musica nelle orecchie e videogiochi alla mano ai giochi con i compagni nei pressi delle strutture di tipo ferroviario, fino ad arrivare all’hackeraggio delle reti pubbliche nelle reti ferroviarie.
UNA MODA SCELLERATA
Uno dei temi principali dell’incontro è stato anche quello di numerose sfide, dette anche "CHALLENGE" (in lingua inglese) che rischiano di porre fine alle vite di numerosi ragazzini, tra cui la più recente e anche la più pericolosa, cioè quella delle foto con i treni in movimento.
Come risaputo, l’adolescenza è un periodo di forti trambusti ormonali, in cui si sviluppano stati d’animo completamente differenti tra di loro contrastanti in poche frazioni di secondo, si sente un forte bisogno di essere accettati e di superare sfide che, se completate, portano il cervello a sentirsi ricompensato e a pensare di essere sempre più vicini al mondo degli adulti. Ciò porta ad accettare sfide che, razionalmente, non accetteremmo mai. La sfida di solito comincia con brevi passi, con bassi coefficienti di rischio, e, col procedere del tempo comincia a farsi sempre più grande.
Da un punto di vista sociale l’adolescenza rappresenta in ogni modo le trasformazioni e i disagi di ogni epoca, facendo comprendere già la direzione futura dei pensieri sociali e la direzione culturale su cui si svilupperà il mondo futuro.
La famiglia in tutto ciò, in molti casi, non sa come comportarsi in questi casi, e, dinanzi a ciò si ritrova sbalordita, non riuscendo a comprendere il punto di partenza e lo sviluppo che può avere. Ciò, tuttavia, può essere in qualche modo fermato attraverso un dialogo aperto e propositivo. Una volta che però questa “moda” sarà passata come altre e i ragazzi non sentiranno più necessità di partecipare a questa sfida, tuttavia, si svilupperanno altre sfide più pericolose, e, a questo punto, c’è una sola, angosciante, domanda che viene da porsi: Quale sarà la prossima challenge?
Mihail Emmanuil Mastropietro
Scuola secondaria di 1^ grado, classe 2^ E